Riposizionamento spaziale corretto delle basi ossee nel rispetto degli elementi dentari, dei “tessuti molli” e della componente neuromuscolare. Tale intervento consente di raggiungere i seguenti obbiettivi:
1) Ripristino della funzione masticatoria
2) Normalizzazione della deglutizione
3) Normalizzazione della respirazione
4) Correzione della fonesi
5) Miglioramento della postura
6) Miglioramento dell’estetica

Distrarre (allargare) il corpo mandibolare in modo da ottenere spessori ossei adeguati al posizionamento degli impianti endossei. Tale intervento eseguito con chirurgia mini invasiva in un’unica seduta con tecnologia Piezosurgery rappresenta una valida alternativa agli innesti ossei.

Estrarre quei denti non erotti in inclusione ossea che, a causa del loro malposizionamento, possono creare problemi di tipo infettivo o alterazioni della masticazione.

Ripristinare una normale ed efficiente masticazione in quei pazienti che, per svariati motivi, hanno perso uno o più denti.

Permettere a pazienti con gravissime atrofie (“perdita” d’osso) del mascellare superiore non trattabili con l’implantologia tradizionale di poter ottenere in 24-48 ore una protesi fissa avvitata su 4 impianti senza dover eseguire interventi più invasivi quali ad esempio innesti d’osso e/o osteotomie utilizzando impianti che vengono inseriti nei processi zigomatici.

Ripristinare la naturale anatomia ossea in pazienti con gravi atrofie (“mancanza”di osso) delle ossa mascellari, procedendo con ricostruzioni mediante innesti di osso autologo (prelevato dal paziente da siti intra-orali o extra-orali (anca, cranio,ecc) o di osso allogenico (di “banca”,ecc). Questo intervento risulta necessario in situazioni di grave atrofia (“mancanza”) ossea prima di inserire gli impianti endoossei e poter successivamente inserire una protesi fissa.

Rimuovere neoformazioni benigne e maligne che possano compromettere la struttura ossea dei mascellari e la stabilità dei denti.